Blog

AutismoMilleOpportunità 13/05/2024

DUE DISABILI E NESSUNO CHE MI FITTI CASA.UN PAPA'DENUNCIA E FA UN APPELLO:AIUTATEMI!

Come associazione,non potevamo non accogliere la denuncia di questo papà:

“Presto dovrò abbandonare l'abitazione nella quale vivo per questo ho iniziato a cercare casa.

Giunto in agenzia dopo aver mostrato le mie credenziali e le mie garanzie di pagamento,ho detto,ingenuamente e senza che mi fosse richiesto,che vivo con due persone disabili: mia madre e mia figlia.

L'agenzia ,sentendo le mie parole,mi ha subito risposto che era inutile visionare il locale da me scelto perché non fittavano a chi ha persone disabili in famiglia..”

Abbiamo deciso così  di fare un'intervista nella quale ha presenziato anche un attivista di Link Aut, Niccolò Scarnato,formato e con competenze legali utili a farci comprendere come difenderci.

Durante la diretta,con il Presidente della nostra associazione e con il papà, Niccolò ha evidenziato quanto sia importante il reddito derivante dai disabili,molto più sicuro e certo rispetto anche ad un lavoro dipendente, “un’azienda può sempre fallire,la disabilità invece non sparisce” ,queste sono state le sue esatte parole.

Ha aggiunto che c’è una legge specifica la legge 67/del 2006 in materia di discriminazioni  delle persone con disabilità che cita : “Si ha discriminazione diretta quando per motivi legati e connessi alla disabilità una persona è trattata meno favorevolmente di quanto sia,sia stata o sarebbe trattata una persona non disabile in situazione analoga . Si ha discriminazione indiretta quando una disposizione ,un criterio,una prassi,un patto o un comportamento apparentemente neutri mettono la persona con disabilità in una posizione di svantaggio rispetto ad altre persone.Sono altresì considerate come discriminazioni le molestie ovvero quei comportamenti indesiderati posti in essere per motivi connessi alla disabilità che violano la dignità e la libertà di una persona con una disabilità,ovvero creano un clima di intimidazione,umiliazione e ostilità nei suoi confronti.”

In questi giorni la nostra Associazione sta cercando di ottenere prove legali dell’accaduto per poi agire con formale denuncia. 

Intanto, Papà Nando fa un appello : “Aiutatemi a cercare una casa a Cassino,trilocale,400 euro mensili circa. Vi prego “

Se qualcuno vuole affittare o conosce chi può affittare, può scriverci ad : autismomilleopportunita@gmail.com

Leggi tutto

AutismoMilleOpportunità 05/05/2024

GIUSTIZIA PER YASSINE ASSOCIAZIONE BAMBINI SIMPATICI E SPECIALI E INDIGNATO SPECIALE

Dopo il nostro comunicato stampa nel quale abbiamo chiesto che venisse fatta Giustizia per Yassine,non ci siamo fermati e abbiamo continuato a darci da fare nonostante la mancanza di risposte da parte di associazioni e testate giornalistiche.

Abbiamo  creato e chiesto che l’hashtag Giustizia per Yassine  diventasse virale per ottenere più visibilità in quanto vogliamo evitare che il caso venga archiviato.

Tantissime sono state le mamme ed i papà che hanno condiviso video, creato cartelloni e post unendosi a noi nel nostro urlo: Giustizia per Yassine!

Come in passato,al nostro fianco abbiamo l'aiuto dell'Associazione Bambini Simpatici e Speciali di Orta di Atella, che vede l'impegno del suo presidente nella persona di Michele Pisano che ha contattato personalmente e per tantissimi giorni le testate giornalistiche di sua conoscenza.

Noi avevamo provato a farlo insistentemente tramite l'invio di PEC ma senza risultato,senza risposte.

Grazie a Michele invece,l’Indignato Speciale verrà nella sua Associazione ad Orta di Atella il giorno 7 maggio alle ore 15 per fare il primo servizio su Yassine.

Dal 2021 la madre di Yassine,Amina,aspetta risposte.

E noi,oltre ad essere Presidenti delle nostre Associazioni siamo soprattutto  genitori di ragazzi autistici e le nostre cause non possono mai essere scisse dall’umanità e dal sentimento.

Vi aspettiamo martedì nell’Associazione Bambini Simpatici e Speciali ad Orta di atella in via Giuseppe  Garibaldi 36 con mamme e bambini con i cartelloni per Giustizia Per Yassine. Insieme si può!

Leggi tutto

AutismoMilleOpportunità 01/04/2024

AUTISMO:SETTIMANA CONSAPEVOLEZZA DELL'AUTISMO

Per la giornata sulla consapevolezza dell'autismo del 2 aprile , a Salerno le attività dureranno un'intera settimana.

La necessità di parlare di autismo è impellente e non può ridursi in sole 24 ore.

Sin da domani l'Associazione Autismo Mille Opportunità sarà sul Corso Vittorio Emanuele per sensibilizzare attraverso la distribuzione di due nostre brochure che hanno visto la collaborazione del nostro team nelle persone della Dott.ssa Alessandra Borghese e della Dott.ssa Annalisa Turturici.

Distribuiremo la nostra guida per insegnare l'autismo ai bambini.

Durante la settimana ,inoltre,saremo presenti nelle scuole con il nostro progetto : Autismo in Rima,con laboratori creativi e sabato termineremo la settimana  nel complesso Le querce a Capezzano dove saremo presenti con uno stand.

Leggi tutto

AutismoMilleOpportunità 30/03/2024

AUTISMO:TELECAMERE NELLE SCUOLE,TESTIMONIANZE MAMME E ASS.BAMBINI SIMPATICI&SPECIALI

Dopo la triste vicenda che ha visto protagonista  un istituto in provincia di Napoli, ad Afragola,  nel quale durante un incontro volto alla sensibilizzazione del pubblico sul bullismo,  un bambino autistico di undici anni è stato invitato a lasciare l'aula su esplicita richiesta della dirigente scolastica, abbiamo sentito l’esigenza ed il dovere di unirci,per raccontare, attraverso le testimonianze di tanti genitori e uniti all’Associazione Bambini Simpatici e Speciali di Orta di Atella(CE) i disagi e le continue difficoltà che tutti i nostri figli vivono all’interno degli edifici scolastici.

CHIEDIAMO LE TELECAMERE IN TUTTE LE SCUOLE PER FAR CESSARE OGNI ABUSO !

L’associazione Bambini Simpatici e Speciali ,unita a noi in questa lotta,nella figura del suo presidente Michele Pisano ci testimonia quanto segue :

Mi chiamo Michele Pisano e sono padre di due ragazzi autistici e presidente dell'associazione bambini simpatici e speciali composta da ragazzi autistici,ragazzi con sindrome di down e ragazzi in carrozzina.

La vicenda che ha coinvolto la scuola di Afragola mi ha ferito profondamente poiché noi genitori,purtroppo, viviamo senza alcuna certezza di ciò che accade realmente all’interno delle classi frequentate dai nostri figli. Fortunamente,qualcuno ha recapitato alla madre del bambino di afragola il video che potete vedere qui : (https://www.la7.it/intanto/video/afragola-bimbo-autistico-allontanato-dalla-preside-durante-evento-sul-bullismo-il-video-22-03-2024-533032 ) senza il quale nessuno avrebbe potuto agire sull’accaduto.

Gli istituti scolastici sono da sempre uno dei nodi problematici che tante famiglie affrontano,non solo per episodi di abusi ,ma soprattutto per la mancanza di personale qualificato .

Persino io , nella classe del mio ultimo genito , che oggi ha 12 anni, sin dalle primarie, sono stato uno dei pochi fortunati ad avere una docente formata.

Il mio messaggio per i dirigenti scolastici :

“Esigiamo formazione ed educazione all’accoglienza e all’empatia nella gestione dei rapporti con le famiglie di chi ha bambini o ragazzi autistici o con disabilità. Invito a riflettere sull’inclusione che si verifica in misura minore rispetto all’esclusione .

Chiediamo che cessi l’omertà e che chiunque venga a conoscenza di situazioni che ledono la dignità fisica e psicologica dei nostri figli,parli.

Noi genitori dobbiamo conoscere la realtà all’interno delle scuole,VOGLIAMO LE TELECAMERE.”

TESTIMONIANZA DI ELENA:

Mi chiamo Elena Montella sono mamma di Christian,un ragazzo autistico di 9 anni di Marano di Napoli,  dopo varie  vicissitudini con le istituzioni scolastiche, ritengo sia fondamentale avere nelle nostre classi,docenti , assistenti e educatori specializzati  per l'autismo.

Anche io sono favorevole alle telecamere perché ritengo possano  fornire una maggior tutela,visti i casi di cronaca sempre in aumento sugli abusi intra-scolastici.

 Le aule dei plessi italiani,inoltre,non hanno laboratori sensoriali, luogo che potrebbe aiutare a diminuire i comportamenti problematici, qualora essi si verificassero,dei nostri bambini.

Vorrei evidenziare anche quanto sia per noi fondamentale l'organizzazione degli eventi e delle gite esterne organizzate dalle scuole,che dovrebbero garantire l’inclusione e dovrebbero consentire anche ai nostri figli di partecipare.

Un altro increscioso problema,che colgo l’occasione per esporre riguarda i terapisti e gli educatori esterni all'istituzione scolastica che noi genitori paghiamo personalmente e privatamente. 

Infatti, sono costretta a pagare  personale esterno per avere una programmazione per mio figlio per poter aiutare i docenti alla comprensione di alcune dinamiche relazionali . Ritengo che ciò debba essere a carico dello Stato,organo che deve poter garantire questo diritto a tutti, anche a chi non può permettersi di pagare un operatore esterno privatamente. 

TESTIMONIANZA DI GIULIA :

Mio figlio frequenta la seconda elementare e da pochi giorni ho scoperto che le terapiste e l'insegnante di sostegno chiacchieravano invece di occuparsi del mio bambino, di fatto lasciato solo e abbandonato ad una compagnia: una pallina che gli avevano lasciato per fargliela lanciare per ore ed ore.

Credevo che mio figlio a scuola praticasse il metodo ABA,invece tornava a casa sempre più nervoso,a tal punto da mettere in atto comportamenti mai emessi prima: lancio di occhiali,forchette,gomme,coperte…

Ho insegnato io al bambino a leggere, a scrivere, a fare le addizioni  e le sottrazioni,   con me impara poesie che , puntualmente, scopro che solo a lui non vengono assegnate,grazie alle foto che vengono pubblicate sul gruppo delle mamme.

Ho chiesto più volte di dare a mio figlio le schede che vengono date agli altri bambini ma niente, lo fanno per pochi giorni poi non gli danno più nulla!

Recentemente gli ho insegnato il verbo essere e il verbo avere e l'insegnante neanche  ne è a conoscenza!

Le ho chiesto di non dargli più la pallina perché stanno rinforzando un comportamento molto dannoso per lui e per la famiglia ma sono stata attaccata e criticata anche dalle insegnanti curricolari... rispondendomi che non saprebbero come “mantenerlo” così ho iniziato a   riprendere mio figlio mentre fa i compiti per  dimostrare che con me è un altro bambino!

Aggiungo che,secondo loro,noi mamme di bambini autistici siamo “ malate patologiche” perché non vogliamo accettare la diversità dei nostri bambini.

Quindi, secondo loro,avrei dovuto fare questo  semplice e veloce ragionamento: mio figlio è un cretino,  che l'insegnante di sostegno se lo porti pure in giro per i corridoi tutto il tempo mentre chiacchiera con le colleghe sorseggiando un caldo caffettuccio!

La maestra di italiano ha anche aggiunto ,ad alta voce davanti a tutti i bambini presenti,che la scuola dovrebbe chiamare gli assistenti sociali per mio figlio ..

SONO STANCA…

TESTIMONIANZA DI IMMACOLATA:

Mi  chiamo Immacolata Testa, sono mamma di Salvatore un bimbo 9 anni con diagnosi di disturbo dello spettro di autistico che frequenta la quarta elementare.

La nostra vicenda è gravissima ,ed è per amore della verità che voglio renderla nota al pubblico :

“Era una giornata come tante altre,nel susseguirsi della nostra routine quando, ritirando mio figlio da scuola,sul suo volto osservo un enorme livido sull’occhio. Dopo la corsa in ospedale,mi sono rivolta ai carabinieri e ho denunciato l’istituto frequentato dal mio piccolo Salvatore.

Non una parola di scuse o di affetto è stata a noi rivolta,mi chiedo , quasi retoricamente, se riservano lo stesso trattamento anche ai loro figli o se la scuola sia il luogo nel quale sfogare le proprie frustrazioni. Credevo che i bambini come i nostri potessero essere accolti e mai avrei immaginato di ritrovarmi accanto un figlio con un “occhio nero”.

Credo ancora nella giustizia e lotterò fino all’ultimo giorno della mia vita.

Telecamere in classe,obbligatorie!

TESTIMONIANZA DI MILENA :

Sono Milena, mamma di un bambino autistico di 13 anni che attualmente è in istruzione parentale. Questa scelta è scaturita principalmente dopo aver avuto una discontinuità nell'assegnazione della figura del sostegno, (sono state cambiate 9 insegnanti tra materna e primaria), che non consentiva al mio bambino di progredire. 

Ho perso fiducia nelle istituzioni quando mi hanno detto che mio figlio,come tanti che hanno la stessa diagnosi,disturba la classe perché emette suoni o gridolii e che noi genitori usiamo la “scuola come un parcheggio”. 

Tutto questo non è accettabile! 

I nostri figli dovrebbero essere accolti e protetti e non considerati gli ultimi o figli di un Dio minore!

Chiediamo controlli nelle scuole e la  formazione mirata di tutti i docenti, non solo quelli assegnati al sostegno.

Un TFA non può bastare per essere affiancati ad un bambino con difficoltà!

Ci vorrebbero almeno 2 anni di tirocinio uniti ad una valutazione psicologica delle future insegnanti. 

Una scuola del merito insomma, basata sulla formazione e non esclusivamente sui titoli, che ,tra l’altro,dovrebbero essere specifici per ogni tipo di disabilità!

TESTIMONIANZA VANESSA:

Mi chiamo Vanessa mamma di P., un bambino con autismo di 10 anni. 

Tra gli anni passati alla scuola dell'infanzia e quelli alla primaria, abbiamo avuto 6 insegnanti di sostegno e 5 educatori scolastici diversi.

La mancanza di continuità delle figure scolastiche ha sempre messo mio figlio in una condizione di disagio e di svantaggio enorme. Ogni volta che mio figlio riusciva a legarsi ad una figura ,questa a settembre veniva puntualmente cambiata, facendolo soffrire  e mettendolo nella situazione di ricominciare un nuovo rapporto che non sempre poi,è stato roseo. 

Da settembre a dicembre il tempo in classe veniva utilizzato per conoscerlo,il programma così,non poteva essere svolto subito. Pertanto,il lavoro effettuato in precedenza andava perso, danneggiando,di fatto, mio figlio.

Sono inoltre,davvero molto delusa  da come viene gestita l'assegnazione degli educatori dei vari ambiti territoriali che si nascondono “dietro un dito” asserendo che “ devono garantire il servizio, non la continuità dell'educatore", o ancor peggio mi son sentita dire " eh ma allora...se non c'è continuità dell' insegnante la vuole dell'educatore" ...faccio un appello : "Almeno voi che potete (perché l'assegnazione non dipende da graduatorie e ministeri) fatelo! 

Invece …inizia una guerra tra poveri dove a rimetterci son solo i bambini! 

Addirittura è accaduto che l'educatrice ha rinunciato al caso di mio figlio senza neanche avvisarci!

La maggior parte degli insegnanti di sostegno che conosco desiderano insegnare sulla cattedra comune, non sul sostegno! Motivo per cui molti di loro non lo fanno per passione ma per raggiungere un'altra posizione lavorativa.

Tra i tanti che abbiamo conosciuto non posso fare di “tutt'erba un fascio” ma molti non sono affatto empatici. Ogni insegnante dovrebbe esserlo, figuriamoci un docente di sostegno. Come mamma chiedo più preparazione, formazione continua garantita dagli istituti scolastici stessi e più flessibilità nel fare entrare esperti esterni alla scuola. So benissimo che a scuola si fa didattica e non terapia, tuttavia le conquiste avvenute in terapia possono essere integrate attraverso l’aiuto scolastico quotidiano. Infine, chiedo di investire su progetti che mirano al benessere degli alunni disabili e alla loro inclusione scolastica. È importante spostare l'asticella su quanto imparano i compagni di classe ad avere un compagno diversamente abile con loro. Hanno la possibilità di arricchirsi, di essere una comunità nonostante le differenze, sperimentare solidarietà e tolleranza crescendo insieme.




TESTIMONIANZA DI UNA MAMMA CHE DESIDERA RIMANERE ANONIMA:

Sono madre di una bambina che frequenta l'istituto di Afragola oggetto in questi ultimi giorni di attenzione da parte dell'opinione pubblica. 

Durante la frequentazione scolastica di mia figlia spesso si sono verificati problemi, dall’organizzazione delle attività ai permessi di uscita.

Pochi giorni fa mi hanno chiesto di apporre la mia firma per una petizione a favore della preside. Non ho firmato .

“Se fosse accaduto al loro bambino ?”





TESTIMONIANZA ANONIMA:

Sono la mamma di un bambino autistico che frequenta la scuola secondaria di primo grado.  Durante l’orario scolastico è stato richiesto dal dirigente l’intervento della signora X (assistente materiale non assegnato ufficialmente allo studente), in quanto il ragazzo presentava segni di agitazione, dai precursori non noti, e non vi era personale specializzato su sostegno a disposizione. Il docente di sostegno previsto era legittimamente assente. La signora X ha ritenuto opportuno intervenire effettuando un contenimento fisico non autorizzato, scatenando come conseguenza la difesa fisica da parte del bambino. Inoltre, non essendo preparata professionalmente, per gestire la situazione, ha iniziato a rivolgersi al ragazzino con frasi offensive. Si cita testualmente: “ Sei un bambino cattivissimo”, “ Sei uno scostumato”, “ Per colpa tua, i tuoi compagni non riescono a fare lezione”, “ Non voglio andare a casa con i lividi per colpa tua”. Tutto ciò urlando con toni aggressivi, ignorando che un approccio con un bambino autistico (ma ovviamente con qualunque bambino), può portare a conseguenze emotive importanti che richiedono uno specifico intervento specialistico per poter essere ripristinate. Sono venuta a conoscenza dei fatti in questo modo: i compagni di classe hanno riferito questi episodi alle loro mamme che si sono poi confrontate con noi, in quanto tutta la classe è frequentata dagli stessi bambini che c’erano sin dal primo anno della primaria.

I compagni hanno molta consapevolezza circa la diagnosi del loro Amico e per questo lo rispettano e sono molto empatici nei suoi riguardi. Dal confronto è emerso il comportamento della signora X, che successivamente è stata invitata ad allontanarsi dalla classe dalla professoressa che faceva lezione al momento.Le altre  professoresse, lo hanno amorevolmente tranquillizzato mentre lui continuava a ripetere singhiozzando: “ Io sono stato cattivo, io sono stato scostumato”. 

Il giorno successivo ai fatti, al momento dell’ingresso a scuola, i compagni hanno raggiunto mio figlio nel parcheggio mentre scendeva dalla mia auto  e in sua presenza lo hanno abbracciato e consolato esclamando testualmente le seguenti frasi: “ Non dare retta a X, tu non sei cattivo”, “ E’ lei la cattiva, tu non ci disturbi mai”, “Ma ti fa ancora male?”, “Pensavo che oggi non saresti venuto a scuola”, “ Non sei scostumato, noi ti vogliamo bene”, “ Speriamo che X non viene più in classe nostra”. 

Il giorno successivo, in occasione di un confronto in presenza con la responsabile d’istituto, un altro docente e la signora X, chiedo a quest’ultima di assumersi la responsabilità dell’accaduto e di scusarsi. La signora X si rifiuta. La responsabile, consapevole dell’accaduto la invita più volte ad accogliere questo approccio di mediazione con noi familiari ma lei sceglie di assumere un atteggiamento derisorio e arrogante, davvero irrispettoso, rispetto alla richiesta di scusarsi. Fallito il tentativo di risoluzione bonaria, sceglgo di prendere altri provvedimenti. Tramite il nostro avvocato, inviamo delle PEC esplicative dell’evento agli organi competenti ma soprattutto alla società che si occupa di fornire alle scuole questo tipo di figura professionale. Il dirigente scolastico ci ha poi  informato di aver immediatamente provveduto ad inviare al responsabile della suddetta società formale richiesta di allontanamento e sostituzione di questa persona ricevendo le più ampie garanzie in merito all’accoglimento della richiesta e all’apertura di un procedimento disciplinare. Successivamente, anche il responsabile di tale società mi ha espresso di assicurare la massima vigilanza sulla modalità di erogazione del servizio affinché non si ripetano più episodi di questo tipo, esprimendo solidarietà al bambino e a tutti noi.

Se gli altri bambini non avessero raccontato l’accaduto,non ne sarei venuta a conoscenza e la Signora X avrebbe continuato ad agire indisturbata.

VOGLIO LE TELECAMERE NELLE SCUOLE !

Leggi tutto

AutismoMilleOpportunità 27/03/2024

AUTISMO: GIUSTIZIA PER YASSINE,COMUNICATO STAMPA
Yassine é mio figlio,è tuo figlio,è figlio di tutti noi.
Yassine é un bambino(perché a 16 anni i ragazzi autistici sono ancora bambini), morto nell'indifferenza e nell'ingiustizia di una società che non ama la diversità,che non è preparata ad accoglierla nè tantomeno è disposta a farlo.
Riportiamo fedelmente un estratto dal sito https://www.lindipendente.online/2023/06/27/mi-chiamavo-yassine-sono-morto-a-16-anni-nellindifferenza-delle-istituzioni/  nel quale è narrata questa orribile tragedia:
"Nel novembre 2021 Yassine ha 16 anni e frequenta l’Istituto Golgi di Brescia. È un ragazzo con qualche difficoltà in più dei coetanei, perché affetto da grave disturbo dello spettro autistico associato a sindrome di Tourette. Patologie che lo rendono invalido e “con necessità di assistenza continua, non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita”. La mattina del 24 novembre Yassine si trova a scuola, ma vuole tornare a casa. Con lui ci sono Nicola, l’assistente ad personam, e Ornella, l’insegnante di sostegno. Provano a convincere Yassine a rimanere in classe, ma lui non ne vuole sapere, così scatta in piedi e fugge. Corre in strada, Nicola lo insegue, chiama aiuto, qualcuno forse pensa a una rissa e chiama la polizia. Nel mentre, un bidello chiama la madre di Yassine, Amina, che si precipita a scuola. Arriva nemmeno 20 minuti dopo, solo per trovare suo figlio circondato da agenti, «inginocchiato come una bestia, mani e piedi ammanettate, la faccia premuta per terra». Il trauma di Yassine è irreversibile. Le uniche parole che pronuncerà nelle settimane successive sono il nome della madre e “per favore non picchiatemi”. Un calvario che culminerà nella serata del 19 dicembre, quando il ragazzo, probabilmente in stato alterato per via dei farmaci che assumeva in seguito al trauma subito, cadrà dalla finestra del suo appartamento, morendo poco dopo in ospedale. Ad un primo sguardo, la storia appare come l’inanellarsi di una serie di fatalità, una dietro l’altra. Ma grattando appena la superficie, emerge un chiaro quadro di fallimento delle istituzioni, in primis quelle scolastiche."
Fiumi di lacrime hanno così invaso i volti di tutti i nostri collaboratori. Rimasti inermi e sconvolti  nell'apprendere quanto accaduto ma soprattutto carichi di rabbia per l'abbandono che questa famiglia ancora tutt'oggi vive.
Quanta rabbia è scaturita in noi constatando che nella manifestazione del 23 marzo,svolta per ottenere giustizia per Yassine ed organizzata dall'Associazione :"Diritti per Tutti" di Brescia , erano presenti pochi italiani ed in numero più corporso,stranieri ..perchè ?
"Perché questo lutto ha una nazionalità?"
"Questo lutto ha un colore o una bandiera ?"
Noi associazioni che ci occupiamo di autismo avremmo dovuto conoscere questa vicenda,avremmo dovuto occuparcene.
Ma ciò non è stato possibile poichè non ha avuto alcun risalto mediatico.
Soltanto qualche giorno fa,abbiamo scoperto la storia di Yassine grazie ad un utente.
Ci è subito sorta questa domanda : "Perché di questa vicenda nessuno ne ha parlato se non veramente pochissime testate giornalistiche?",
" Questo caso non meritava di  andare in televisione ?" E se così fosse: "Perché non meritava di aver voce ? "
"Perché è rivolta agli autistici l'indifferenza o agli stranieri ? ", "O ad entrambe queste categorie ?".
Come cittadini,come madri,come padri,come Associazione,seppur nata da poco,vogliamo e pretendiamo che questo caso ottenga la visibilità necessaria per far sì che la famiglia di Yassine, ottenga la giustizia che merita.
In onore dei genitori sopravvissuti e condannati ad un ergastolo di dolore a vita per la perdita di Yassine, per amore della verità, chiediamo giustizia.
Questo comunicato stampa verrà inoltrato a tutte le redazioni e testate giornalistiche nazionali. 
Con immensa tristezza per tutta questa tragedia,porgiamo a tutti i lettori l'invito ad unirsi a noi, condividendo la storia di Yassine che non ha bandiere,non ha colori,non ha nazionalità.
Perché Yassine era mio figlio,tuo figlio,nostro figlio!
La bellezza della sua diversità ,disprezzata e svilita da una società che altro non doveva se non accoglierlo e proteggerlo,chiede ed urla GIUSTIZIA. 
Leggi tutto

AutismoMilleOpportunità 27/03/2024

AUTISMO SALERNO :L'istituto comprensivo Don Milani partecipa al Progetto Autismo in Rima

Il 2 aprile si svolge  la giornata sulla consapevolezza dell'autismo , la necessità di informare su questa tematica è così prioritaria, complice anche l'aumento dei casi, che qui a Salerno durerà un'intera settimana.

La nostra associazione ha creato il progetto:”Autismo in rima” (titolo suggerito dalla docente Maria Antonietta Della Valle), stilato dal nostro team nelle persone delle dott.sse Alessandra Borghese ,logopedista ed Annalisa Torturici, psicologa.

La cronaca ultimamente ci ha riportato casi ove le istituzioni scolastiche non sono riuscite a tutelare il mondo delicato dell'autismo.Oggi però, vogliamo raccontare della buona scuola, della scuola che accoglie, della scuola che si impegna e ci aiuta a formare le nuove generazioni.

L’istituto Don Milani di Salerno accogliendo il nostro progetto ha abbandonato il blu utilizzato nella giornata dedicata all'autismo, inserendo nella locandina il logo da noi suggerito e scelto dalla comunità autistica. Un chiaro segnale di unione e di rispetto.

Nell’istituto il personale è esperto e formato sull'autismo e condurrà il progetto : “Autismo  in rima” per un'intera settimana.

Tutti i docenti accompagneranno  i ragazzi in questa favolosa scoperta di una diversità che alcuni vivono già in classe ma che non sempre viene compresa da bambini in così tenera età.

Non possiamo che ringraziare la scuola Don Milani per aver aderito e per aver aperto le sue  porte,non solo quelle fisiche ma anche quelle metaforiche su  un futuro in cui impareremo a convivere accettando ogni  diversità.

Leggi tutto

Cerca...