AUTISMO: GIUSTIZIA PER YASSINE,COMUNICATO STAMPA
giustizia per Yassine
AutismoMilleOpportunità 27/03/2024 0
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AutismoMilleOpportunità 27/03/2024
AUTISMO SALERNO :L'istituto comprensivo Don Milani partecipa al Progetto Autismo in Rima
Il 2 aprile si svolge la giornata sulla consapevolezza dell'autismo , la necessità di informare su questa tematica è così prioritaria, complice anche l'aumento dei casi, che qui a Salerno durerà un'intera settimana.
La nostra associazione ha creato il progetto:”Autismo in rima” (titolo suggerito dalla docente Maria Antonietta Della Valle), stilato dal nostro team nelle persone delle dott.sse Alessandra Borghese ,logopedista ed Annalisa Torturici, psicologa.
La cronaca ultimamente ci ha riportato casi ove le istituzioni scolastiche non sono riuscite a tutelare il mondo delicato dell'autismo.Oggi però, vogliamo raccontare della buona scuola, della scuola che accoglie, della scuola che si impegna e ci aiuta a formare le nuove generazioni.
L’istituto Don Milani di Salerno accogliendo il nostro progetto ha abbandonato il blu utilizzato nella giornata dedicata all'autismo, inserendo nella locandina il logo da noi suggerito e scelto dalla comunità autistica. Un chiaro segnale di unione e di rispetto.
Nell’istituto il personale è esperto e formato sull'autismo e condurrà il progetto : “Autismo in rima” per un'intera settimana.
Tutti i docenti accompagneranno i ragazzi in questa favolosa scoperta di una diversità che alcuni vivono già in classe ma che non sempre viene compresa da bambini in così tenera età.
Non possiamo che ringraziare la scuola Don Milani per aver aderito e per aver aperto le sue porte,non solo quelle fisiche ma anche quelle metaforiche su un futuro in cui impareremo a convivere accettando ogni diversità.
AutismoMilleOpportunità 23/03/2024
AUTISMO : LO ZAINO ABBANDONATO storia fantastica scritta da una mamma
Lo Zaino abbandonato
Percorrendo la strada di ritorno da scuola, tra i giardini che costeggiano il viale di casa, Simone e Luca scorgono qualcosa a terra sul marciapiede; incuriositi, si avvicinano e notano un oggetto colorato che fa capolino da dietro una panchina del grande viale alberato e scoprono che dietro a un cespuglio c'è qualcosa che sembra essere uno zaino. Simone lo afferra e senza esitare lo appoggia sulla panca per ispezionarlo.
D'un tratto sentono una voce venire da lontano, ma ascoltando meglio, si rendono conto che la voce proviene proprio dall'interno dello zaino.
Ehi ragazzino, fai piano, potresti strapparmi le giunture con questa forza, sai, sono qui all'intemperia da diverso tempo.
I due amici si guardano attoniti e increduli. Alzando le spalle e con volto meravigliato, Luca si rivolge all'amico:
ma hai sentito anche tu Simone? Lo zaino ha parlato?
Si, si...ha proprio parlato, ma com'è possibile? E manco a dirlo, la voce si ripete:
Si, si sono io che parlo, non abbiate paura, sono innoquo.
Ho bisogno del vostro aiuto, vi prego aiutatemi, aiutatemi...
I due ragazzi guardandosi, sorridono ancora increduli e gli chiedono di cosa avesse bisogno. Dicci pure zaino, esclama Simone; siamo qui, parla.
Avrei un desiderio, vorrei che mi portaste dal mio proprietario...lui ha dovuto abbandonarmi e io qui dentro ho delle cose importanti che gli potrebbero servire.
Davvero! Esclama Luca. E come mai ti ha lasciato qui?
Adesso vi spiego meglio amici miei: ribatte lo zaino.
Purtroppo qualcuno lo ha deluso e allora si è convinto che non ha più bisogno di me.
Lui è un proprietario molto speciale, non sa parlare bene, ma sorride sempre ed è tanto affettuoso.
Tutti dicono che vive in una bolla, che però hanno creato gli altri perchè non lo capiscono. Non tutti ci riescono!
Fa di tutto per farsi amare, ma in tanti non sanno leggergli nel cuore. Io qui dentro porto le istruzioni per chi vuole amarlo ed accorglierlo, per farlo sentire uguale agli altri.
Mi manca tanto, ma proprio tanto!
Simone e Luca commossi gli chiedono il nome di questo proprietario così speciale.
Lo zaino semplicemente risponde:
E' nello sguardo sfuggente di un bambino, nei suoi goffi e teneri abbracci, nelle sue stranezze, nelle sue paure e difficoltà, cercatelo fortemente e apritegli i vostri cuori, abbracciatelo con amore, a lui basta una carezza, un sorriso tenero e sincero, poi prendetelo per mano e accompagnatelo nel mondo.
Lui si chiama AUTISMO e non abbiate paura, non è contagioso.
AutismoMilleOpportunità 11/03/2024
L'AUTISMO SPIEGATO AI BAMBINI DALLA DOTT.SSA BORGHESE
La nostra Associazione ha creato in occasione della settimana sulla consapevolezza dell'autismo,indetta dal Comune di Salerno dal 2 al 9 aprile 2024 ,un progetto dedicato e rivolto alle scuole primarie : "AUTISMO IN RIMA".
In classe sarà proiettato un filmato nel quale i ragazzi autistici spiegheranno "Cos'è l'autismo" (chi meglio di questi ragazzi conosce l'autismo ?) verrà narrata la storia di questa giornata dedicata all'autismo ed infine, leggeranno in classe una poesia.
Seguirà poi, il laboratorio creativo poetico a cui gli alunni parteciperanno in piccoli gruppi.
Data l'età e la curiosità insita nei bambini, il nostro team ha fornito un vademecum,una possibile guida orientativa volta a rispondere a domande e dubbi.
Riportiamo fedelmente il testo redatto dalla Dott.ssa Borghese che accompagna il nostro progetto.
“Imparo a comprendere”
di Alessandra Borghese.
Cara mamma oggi ho imparato a comprendere che…
Nella mia classe non siamo tutti uguali, per fortuna non ci sono “tali e quali…”.
Imparo ad accettare e a non condannare, colui che non si sofferma negli occhi a guardare.
È vero, il mio compagno con le braccia vuol volare, ma se è attento sa ascoltare. Ogni tanto cammina sulle punte dei piedi, ma si ferma e ti guarda… se glielo chiedi.
Può capitare di sentirlo gridare, ma non per questo non vuole parlare. E se non parla comunque sorride, talvolta piange, e subito ride.
Ho capito, mamma, che se picchia non vuole ferire: forse ha fame, è triste, o vuole dormire.
Ho compreso, papà, che tendergli la mano può salvarlo dal fastidio di tanto baccano. E se i rumori non gli piacciono o son troppi forti, mette le mani alle orecchie come a coprirsi dai botti.
Ma se subito gli prendi le mani,
i suoi occhi parlano e dicono:
“ti prego, rimani”.
Sentiamo troppo spesso parlare di Autismo, ma conoscerlo ci ha permesso di “leggerlo”. Siamo bambini che non capiscono, ma che se vogliono… approfondiscono.
Ora so, maestra, che grazie a te ho imparato:
Che gli occhi che sfuggono posso guardare
Che le mani che volano possono disegnare
Che le grida che emergono possono parlare
E che l’amicizia… può aiutare.
Ma se io mi ritiro e non aiuto nessuno, “chi si isola” sono io…
se mi nego ad ognuno.
Alessandra Borghese, Logopedista.