AUTISMO: GIUSTIZIA PER YASSINE,COMUNICATO STAMPA

giustizia per Yassine

AutismoMilleOpportunità 27/03/2024 0

Yassine é mio figlio,è tuo figlio,è figlio di tutti noi.
Yassine é un bambino(perché a 16 anni i ragazzi autistici sono ancora bambini), morto nell'indifferenza e nell'ingiustizia di una società che non ama la diversità,che non è preparata ad accoglierla nè tantomeno è disposta a farlo.
Riportiamo fedelmente un estratto dal sito https://www.lindipendente.online/2023/06/27/mi-chiamavo-yassine-sono-morto-a-16-anni-nellindifferenza-delle-istituzioni/  nel quale è narrata questa orribile tragedia:
"Nel novembre 2021 Yassine ha 16 anni e frequenta l’Istituto Golgi di Brescia. È un ragazzo con qualche difficoltà in più dei coetanei, perché affetto da grave disturbo dello spettro autistico associato a sindrome di Tourette. Patologie che lo rendono invalido e “con necessità di assistenza continua, non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita”. La mattina del 24 novembre Yassine si trova a scuola, ma vuole tornare a casa. Con lui ci sono Nicola, l’assistente ad personam, e Ornella, l’insegnante di sostegno. Provano a convincere Yassine a rimanere in classe, ma lui non ne vuole sapere, così scatta in piedi e fugge. Corre in strada, Nicola lo insegue, chiama aiuto, qualcuno forse pensa a una rissa e chiama la polizia. Nel mentre, un bidello chiama la madre di Yassine, Amina, che si precipita a scuola. Arriva nemmeno 20 minuti dopo, solo per trovare suo figlio circondato da agenti, «inginocchiato come una bestia, mani e piedi ammanettate, la faccia premuta per terra». Il trauma di Yassine è irreversibile. Le uniche parole che pronuncerà nelle settimane successive sono il nome della madre e “per favore non picchiatemi”. Un calvario che culminerà nella serata del 19 dicembre, quando il ragazzo, probabilmente in stato alterato per via dei farmaci che assumeva in seguito al trauma subito, cadrà dalla finestra del suo appartamento, morendo poco dopo in ospedale. Ad un primo sguardo, la storia appare come l’inanellarsi di una serie di fatalità, una dietro l’altra. Ma grattando appena la superficie, emerge un chiaro quadro di fallimento delle istituzioni, in primis quelle scolastiche."
Fiumi di lacrime hanno così invaso i volti di tutti i nostri collaboratori. Rimasti inermi e sconvolti  nell'apprendere quanto accaduto ma soprattutto carichi di rabbia per l'abbandono che questa famiglia ancora tutt'oggi vive.
Quanta rabbia è scaturita in noi constatando che nella manifestazione del 23 marzo,svolta per ottenere giustizia per Yassine ed organizzata dall'Associazione :"Diritti per Tutti" di Brescia , erano presenti pochi italiani ed in numero più corporso,stranieri ..perchè ?
"Perché questo lutto ha una nazionalità?"
"Questo lutto ha un colore o una bandiera ?"
Noi associazioni che ci occupiamo di autismo avremmo dovuto conoscere questa vicenda,avremmo dovuto occuparcene.
Ma ciò non è stato possibile poichè non ha avuto alcun risalto mediatico.
Soltanto qualche giorno fa,abbiamo scoperto la storia di Yassine grazie ad un utente.
Ci è subito sorta questa domanda : "Perché di questa vicenda nessuno ne ha parlato se non veramente pochissime testate giornalistiche?",
" Questo caso non meritava di  andare in televisione ?" E se così fosse: "Perché non meritava di aver voce ? "
"Perché è rivolta agli autistici l'indifferenza o agli stranieri ? ", "O ad entrambe queste categorie ?".
Come cittadini,come madri,come padri,come Associazione,seppur nata da poco,vogliamo e pretendiamo che questo caso ottenga la visibilità necessaria per far sì che la famiglia di Yassine, ottenga la giustizia che merita.
In onore dei genitori sopravvissuti e condannati ad un ergastolo di dolore a vita per la perdita di Yassine, per amore della verità, chiediamo giustizia.
Questo comunicato stampa verrà inoltrato a tutte le redazioni e testate giornalistiche nazionali. 
Con immensa tristezza per tutta questa tragedia,porgiamo a tutti i lettori l'invito ad unirsi a noi, condividendo la storia di Yassine che non ha bandiere,non ha colori,non ha nazionalità.
Perché Yassine era mio figlio,tuo figlio,nostro figlio!
La bellezza della sua diversità ,disprezzata e svilita da una società che altro non doveva se non accoglierlo e proteggerlo,chiede ed urla GIUSTIZIA. 
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AutismoMilleOpportunità 27/03/2024

AUTISMO SALERNO :L'istituto comprensivo Don Milani partecipa al Progetto Autismo in Rima

Il 2 aprile si svolge  la giornata sulla consapevolezza dell'autismo , la necessità di informare su questa tematica è così prioritaria, complice anche l'aumento dei casi, che qui a Salerno durerà un'intera settimana.

La nostra associazione ha creato il progetto:”Autismo in rima” (titolo suggerito dalla docente Maria Antonietta Della Valle), stilato dal nostro team nelle persone delle dott.sse Alessandra Borghese ,logopedista ed Annalisa Torturici, psicologa.

La cronaca ultimamente ci ha riportato casi ove le istituzioni scolastiche non sono riuscite a tutelare il mondo delicato dell'autismo.Oggi però, vogliamo raccontare della buona scuola, della scuola che accoglie, della scuola che si impegna e ci aiuta a formare le nuove generazioni.

L’istituto Don Milani di Salerno accogliendo il nostro progetto ha abbandonato il blu utilizzato nella giornata dedicata all'autismo, inserendo nella locandina il logo da noi suggerito e scelto dalla comunità autistica. Un chiaro segnale di unione e di rispetto.

Nell’istituto il personale è esperto e formato sull'autismo e condurrà il progetto : “Autismo  in rima” per un'intera settimana.

Tutti i docenti accompagneranno  i ragazzi in questa favolosa scoperta di una diversità che alcuni vivono già in classe ma che non sempre viene compresa da bambini in così tenera età.

Non possiamo che ringraziare la scuola Don Milani per aver aderito e per aver aperto le sue  porte,non solo quelle fisiche ma anche quelle metaforiche su  un futuro in cui impareremo a convivere accettando ogni  diversità.

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AutismoMilleOpportunità 23/03/2024

AUTISMO : LO ZAINO ABBANDONATO storia fantastica scritta da una mamma

Lo Zaino abbandonato

Percorrendo la strada di ritorno da scuola, tra i giardini che costeggiano il viale di casa, Simone e Luca scorgono qualcosa a terra sul marciapiede; incuriositi, si avvicinano e notano un oggetto colorato che fa capolino da dietro una panchina del grande viale alberato e scoprono che dietro a un cespuglio c'è qualcosa che sembra essere uno zaino. Simone lo afferra e senza esitare lo appoggia sulla panca per ispezionarlo.

D'un tratto sentono una voce venire da lontano, ma ascoltando meglio, si rendono conto che la voce proviene proprio dall'interno dello zaino.

Ehi ragazzino, fai piano, potresti strapparmi le giunture con questa forza, sai, sono qui all'intemperia da diverso tempo.

I due amici si guardano attoniti e increduli. Alzando le spalle e con volto meravigliato, Luca si rivolge all'amico: 

ma hai sentito anche tu Simone? Lo zaino ha parlato? 

Si, si...ha proprio parlato, ma com'è possibile? E manco a dirlo, la voce si ripete:

Si, si sono io che parlo, non abbiate paura, sono innoquo.

Ho bisogno del vostro aiuto, vi prego aiutatemi, aiutatemi...

I due ragazzi guardandosi, sorridono ancora increduli e gli chiedono di cosa avesse bisogno. Dicci pure zaino, esclama Simone; siamo qui, parla. 

Avrei un desiderio, vorrei che mi portaste dal mio proprietario...lui ha dovuto abbandonarmi e io qui dentro ho delle cose importanti che gli potrebbero servire.

Davvero! Esclama Luca. E come mai ti ha lasciato qui?

Adesso vi spiego meglio amici miei: ribatte lo zaino.

Purtroppo qualcuno lo ha deluso e allora si è convinto che non ha più bisogno di me.

Lui è un proprietario molto speciale, non sa parlare bene, ma sorride sempre ed è tanto affettuoso.

Tutti dicono che vive in una bolla, che però hanno creato gli altri perchè non lo capiscono. Non tutti ci riescono!

Fa di tutto per farsi amare, ma in tanti non sanno leggergli nel cuore. Io qui dentro porto le istruzioni per chi vuole amarlo ed accorglierlo, per farlo sentire uguale agli altri.

Mi manca tanto, ma proprio tanto!

Simone e Luca commossi gli chiedono il nome di questo proprietario così speciale.

Lo zaino semplicemente risponde:

E' nello sguardo sfuggente di un bambino, nei suoi goffi e teneri abbracci, nelle sue stranezze, nelle sue paure e difficoltà, cercatelo fortemente e apritegli i vostri cuori, abbracciatelo con amore, a lui basta una carezza, un sorriso tenero e sincero, poi prendetelo per mano e accompagnatelo nel mondo. 

Lui si chiama AUTISMO e non abbiate paura, non è contagioso.

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AutismoMilleOpportunità 11/03/2024

L'AUTISMO SPIEGATO AI BAMBINI DALLA DOTT.SSA BORGHESE

La nostra Associazione ha creato in occasione della settimana sulla consapevolezza dell'autismo,indetta dal Comune di Salerno dal 2 al 9 aprile 2024 ,un progetto dedicato e rivolto alle scuole primarie  : "AUTISMO IN RIMA".

In classe sarà proiettato un filmato nel quale i ragazzi autistici spiegheranno "Cos'è l'autismo" (chi meglio di questi ragazzi conosce l'autismo ?) verrà narrata la storia di questa giornata dedicata all'autismo ed infine, leggeranno in classe una poesia.

Seguirà poi, il laboratorio creativo poetico a cui gli alunni parteciperanno in piccoli gruppi.

Data l'età e la curiosità insita nei bambini,  il nostro team ha fornito un vademecum,una possibile guida orientativa volta a rispondere a domande e dubbi.

Riportiamo fedelmente il testo redatto dalla Dott.ssa Borghese che accompagna il nostro progetto.

“Imparo a comprendere” 

di Alessandra Borghese. 

Cara mamma oggi ho imparato a comprendere che…

Nella mia classe non siamo tutti uguali, per fortuna non ci sono “tali e quali…”. 

Imparo ad accettare e a non condannare, colui che non si sofferma negli occhi a  guardare. 

È vero, il mio compagno con le braccia vuol volare, ma se è attento sa ascoltare. Ogni tanto cammina sulle punte dei piedi, ma si ferma e ti guarda… se glielo chiedi. 

Può capitare di sentirlo gridare, ma non per questo non vuole parlare. E se non parla comunque sorride, talvolta piange, e subito ride. 

Ho capito, mamma, che se picchia non vuole ferire: forse ha fame, è triste, o vuole  dormire. 

Ho compreso, papà, che tendergli la mano può salvarlo dal fastidio di tanto baccano.  E se i rumori non gli piacciono o son troppi forti, mette le mani alle orecchie come a  coprirsi dai botti. 

Ma se subito gli prendi le mani, 

i suoi occhi parlano e dicono: 

“ti prego, rimani”. 

Sentiamo troppo spesso parlare di Autismo, ma conoscerlo ci ha permesso di  “leggerlo”. Siamo bambini che non capiscono, ma che se vogliono…  approfondiscono.

Ora so, maestra, che grazie a te ho imparato: 

Che gli occhi che sfuggono posso guardare 

Che le mani che volano possono disegnare 

Che le grida che emergono possono parlare 

E che l’amicizia… può aiutare. 

Ma se io mi ritiro e non aiuto nessuno, “chi si isola” sono io… 

se mi nego ad ognuno. 

Alessandra Borghese, Logopedista.















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